La Riduzione Mammaria è l'intervento chirurgico che consente di ridurre il volume e di migliorare la forma di mammelle voluminose e ptosiche.
E' una procedura che ha finalità estetiche tuttavia le ipertrofie mammarie più gravi possono provocare nelle pazienti dei disturbi statico-dinamici alla colonna vertebrale cervico-dorsale, irritazioni cutanee in corrispondenza del solco sottomammario e disturbi alle spalle legate al decubito delle spalline del reggiseno. La mastoplastica riduttiva è un intervento che dura circa 3 ore, viene eseguito in anestesia generale e richiede solitamente un giorno di ricovero.
Le cicatrici che residuano all'intervento hanno una estensione proporzionale alla entità della riduzione mammaria. Una cicatrice periareolare ed una verticale tra la areola ed il solco sottomammario sono sempre necessarie per riposizionare la areola ad una altezza corretta e per ridare una gradevole forma al cono mammario. Nei casi più gravi viene eseguita anche una cicatrice nel solco sottomammario la cui presenza è tuttavia celata dalla mammella soprastante. Le cicatrici solitamente sono di buona qualità ma occasionalmente può essere necessaria una loro revisione in anestesia locale per ottenere un risultato estetico ottimale. In presenza di gravissime gigantomastie può essere consigliabile il riposizionamento del complesso areola capezzolo mediante trapianto libero dello stesso con una conseguente impossibilità di conservarne la normale sensibilità.
Lievi asimmetrie di forma volume tra le due mammelle preoperatorie potranno persistere anche postoperatoriamente ma solitamente rientrano tra le normali e fisiologiche differenze esistenti sempre in natura tra le due mammelle. Asimmetrie preoperatorie più importanti potranno richiedere la esecuzione di procedure chirurgiche diverse tra le due mammelle.
Il risultato estetico dell'intervento sarà immediatamente apprezzabile dopo l'intervento ma occorrerano fino a 6-12 mesi per poter osservare la forma definitiva delle mammelle. In questo periodo si verificherà un progressivo arrotondamento del polo inferiore della mammella ed un appiattimento dei poli superiori con il complesso areola capezzolo che ruoterà conseguentemente verso l'alto. Di conseguenza nei primi mesi postoperatori sarà normale osservare i complessi areola capezzolo diretti anteriormente un po' verso il basso.
L'intervento deve essere preceduto dalla esecuzioni di esami preoperatori specifici (ecografia mammaria associata talvolta ad una mammografia od a una RMN) per escludere la presenza di una patologia mammaria che richieda un trattamento chirurgico specifico preventivo o consensuale alla mastoplastica riduttiva. Nei 15 giorni precedenti all'intervento dovranno essere evitati farmaci anticoagulanti o aspirina. Il fumo aumenta il rischio di complicanze di qualsiasi intervento e dovrebbe quindi essere ridotto, o meglio sospeso, 15 giorni prima e dopo l'intervento.
Al termine dell'intervento viene effettuata una medicazione compressiva della regione mammaria che viene rimossa dopo circa 2 o 3 giorni e che vieni poi sostituita da un reggiseno elastico che dovrà essere indossato continuativamente per un mese. Occasionalmente possono essere necessari dei drenaggi esterni che vengono poi rimossi dopo 48-72 ore. I punti di sutura vengono rimossi dopo circa 10 giorni dall'intervento.
Per circa due settimane dopo l'intervento le attività lavorative sociali devono essere ridotte mentre le attività sportive devono essere sospese per circa quattro settimane dopo l'intervento. La guida potra essere ripresa 2 settimane dopo l'intervento. Nel periodo postoperatorio può essere avvertita una sensazione dolorosa nella regione pettorale, evocata anche dai movimenti delle braccia verso l'alto, che può richiedere una terapia antidolorifica farmacologica.
L'intervento di mastoplastica riduttiva non esclude la possibilità di poter effettuare un allattamento al seno in seguito ad una gravidanza tuttavia la riduzione del volume ghiandolare mammario potrebbe compromettere la capacità di allattamento.
POSSIBILI COMPLICANZE
Complicanze generiche legate alle anestesie locali o generali sono possibili per qualsiasi intervento chirurgico. In pazienti in buone condizioni generali, e con parametri vitali ottimizzati da eventuali preparazioni specifiche, le complicanze importanti potranno essere ridotte ad eventi estremamente rari.
Le complicanze di questo intervento sono poco frequenti, come ovviamente per qualsiasi intervento di chirurgia estetica, e sono principalmente rappresentate da sanguinamenti, infezioni, alterazioni della sensibilità cutanea, necrosi cutanee ed asimmetrie.
I sanguinamenti sono eventi rari (3-5%) e possono verificarsi più frequentemente nelle prime 24 ore dall'intervento. I casi più gravi possono richiedere un reintervento per drenare eventuali raccolte ematiche.
Le infezioni sono molto rare, richiedono una terapia antibiotica e talvolta la evacuazione di raccolte.
Piuttosto frequenti (ca 25%) sono le alterazioni della sensibilità del capezzolo mentre molto rare sono le perdite di sensibilità totali. E' un evento casuale che spesso si risolve in 12-24 mesi e che non dipende dal tipo di tecnica chirurgica utilizzata per la riduzione mammaria ma sembra dipendere maggiormente dalla entità della riduzione effettuata.
La perdita parziale o totale di un capezzolo è estremamente rara, ma è un evento possibile specialmente in pazienti fumatori o sottoposti ad una precedente radioterapia. E' un evento più frequente in seguito al trattamento di gravi gigantomastie. In questi casi il complesso areola capezzolo potrà essere parzialmente o completamente ricostruito con un altro intervento chirurgico in anestesia locale dopo circa sei mesi.
Asimmetrie alla forma, alle dimensioni od alla posizione dell'areola sono poco frequenti e solitamente di minima entità. Vengono corrette in anestesia locale non prima di sei mesi dall'intervento.